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quasi del tatto e confondersi le schiatte Americane. Il tempo della distruzione e confusione delle sehiatft Maomettane, Indiane, Cinesi o selvagge, sarà forse piA tango, e perchè queste son più numerose, e perchè si va contr’ esse ora con piA e migliori riguardi. Ma questa non è se non questione di tempo; e in ano piA o meno lango non è arditezza predire ia caduta ultima di quelle civiltà, la distrazione o confusione di quelle schiatte. Si farà alle buone ed alle cattive, con virtù e vizi, con giustizia ed ingiustizia, con mezzi legittimi ed illegittimi, cristianamente e. contro a’precetti cristiani, come s* è fatto finora; ma si farà, non può non farsi, non lasciarsi fare in qualunque modo o tempo, a profitto inevitabile della Cristianità. — Non solo non esistono piA sulla terra nè^enti barbare nè civiltà capaci di distruggere la Cristianità; ma la Cristianità è evidentemente destinata, apparecchiata, incamminata a distruggerle tutte.

IL se la Cristianità ha a cadere, non potrebbe dunque cadere se non da sè; cioè, o nella sua religione, o nella civiltà, o nella coltura, o nella moralità, o nella virtù sua. Volgiamoci all’una dopo l’altra, a bell’agio; chè l’abbiamo.—E della ’religione primamente del Cristianesimo noi ritroviamo qui quelle allegazioni o predizioni già scartale da noi, ma a etti ci fermiamo ora volentieri, che il Cristianesimo è anch’esso, come tutte l’altre religioni antiche, in ispossatezza ed agonia, o alpeno in debolezza e decadenza. Chi vede l’agonia dice ch’ella è simile a qnella già della idolatria al tempo romano, al tempo che succedetele appunto la religione Cristiana; e predice che a questa succederà alcun’altra al medesimo modo. Ma come, in nome della sincerità, al medesimo modo? Un’altra religione rivelata? od nna inventata? o una ridotta a minimi termini, un ateismo, una religione filosofica, una men religione che filosofia? Ma una rivelata non è possibile, poiché la rivelata rivela che non ne sarà altra’rivelata. Chi suppone, epperciò crede ad una rivelazione possibile, deva credere a quella avvenuta, epperoiò al dogma fondamentale dì essa; che è definitiva. — E di fatto, non è fatta tal supposizione da nessuno ch’io sappia, e non la registro che per memoria, per far tutte le possibili a farsi. — Di religioni in