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di Dio, tal conservazione non aver potuto essere effetto di cause naturali, essere stata provvidenziale, soprannaturale.

VI. Da Ciro poi incomincia quella che chiamammo mwìi Età IV*, o della civiltà raccolta intorno al Mediterraneo; in XVI° comincia quella storia che narrataci oramai meravigliosamente dagli scrittori Greci e Romani, potrebhesi chiamare la storia classica. Sorge primo e massimo degli imperii Asiatici antichi, il Persiano. Si costituisce sotto Ciro, s’accresce ancor sotto Cambise, ma si ferma sotto Dario incontratosi con gli sciti e i Greci, genti barbare quelle, civili queste, resistenti del pare. Rinnovasi e «jreece l’assalto sotto serse, e definitivamente si smette. Quindi ozia e si corrompe il gran regno, a modo dei precedenti; e ridotto a cercare sua salvezza nelle divisioni interne dei non vinti, sconvolto da 10,000 di essi presi a soldo, cade poi sotto essi riuniti per forza da Filippo ed Alessandro. — Ed all’incontro, quella magnifica difesa nazionale aveva avvivati e nobilitati gli animi Greci, iw. E quindi era sorta quella coltura Greca, non arrestala poi, spronata forse dalle loro divisioni, la quale non sólo oltrepassò tutte le antiche, ma non fu in parecchie parti oltrepassata fin ora, ni il sarà probabilmente mai. Ed una di queste parti fu senza dubbio la Filosofia; la quale si trovò allora solamente, e non può ritrovarsi mai più, nella situazione chele è più vantaggiosa, quella d’avere a correggere la religione, d’aver a spingere la ragione contro alla tradizione sviata. Ma allora fu l’esempio primo d’una civiltà rimasta inferiore alla coltura, e cosi «adente e traente la compagna in sne rovine. Caduta la civiltà Greca sotto ai due Macedoni, cadnta nella condizione di tolte l’altre antiche sotto un imperio corrotto, si trovò, come quelle, apparecchiala a rovinar definitivamente sotto nna gente straniera serbatasi intanto in virtù, cresciuta a potenza. — E questa fu la gente roma imi na; nna, ultima, minima di quelle Italiche dell’età anterio X,L re, e che non incominciò nemmeno a sorgere dal principio di qnesta. Non incominciò se non un secolo e mezzo appresso, intorno all’anno 400, quando, indebolita giàla potenza etnisca dalle genti galliche della penisola superiore, ella le dii l’estremo colpo a Veja; ma ponendosi arditissimamente, quantun

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