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nominato; e finalmente una turba di Genii e Lari o Iddii particolari delle città, delle consorterie e delle famiglie.nota Ha fra tatti questi Iddii è da distinguere principalmente saturno, come quello che dicesi in molte tradizioni aver dato nno de’ nomi antichi della penisola, saturnia teUus. Miiller reca gli argomenti a crederlo Dio Etrusco; e sembra poi essere stato Dio particolare delle genti alla marina occidentale.nota E quindi è che i Peiasgi ivi approdati, e poi i Greci chiamaron saturnie quelle marine. — Del resto, famose rimasero le religioni, i riti, i libri sacri, gli Aruspici, le divinazioni Etnische; e fra queste, qnelle sopra tutte che traevansi dai fulmini, che alcnni dissero anzi essersi saputi far scendere da quei sacerdoti. Ma non abbiamo spazio a fermarci a tuttociò; e nemmeno a questi stessi sacerdoti Etruschi che importerebbero forse pià. Basti l’accennare:

1° Che essi non paiono aver mai formata Casta. Non ne apparisce orma negli Etrusci de’ tempi Romani; e l’istituzione de’ Camilli quasi scolari sacerdoti conferma tale argomento negativo.nota 2° Tuttavia sembra che l’esercizio del sacerdozio fosse (come in Roma) attribuito dapprima esclusivamente ai nobili, ai principi o Lars, ma s’estendesse fors’anche là a poco a poco ai men nobili. 3° Che ad ogni modo,

0 nobili o non nobili, i sacerdoti di tutti o de’ principali Iddìi formassero di que’collegi elettivi, che pur si trovano in Roma. E quindi in tutto vedesi che il corpo sacerdotale non costituiva nna teocrazia, come pare ad alcuni J e che quindi cade da sè quell’opinione che in tal forma fosse la causa della forza, dello splendore Etrusco. Teocrazia antica non fu propriamente se non dov’eran caste sacerdotali cbe facevan servir tutto all’interesse di lor religioni, che impedivano ogni altro svolgimento, come in Egitto e in tutta l’Asia. Dove i sacerdoti erano elettivi, essi servivano all’interesse del

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  1. Vedi Miiller, lib. Ilt, cap. Ili e IV, e tomo II, psg. 43109.— A cuì si può aggiunger Micali, cap. XXII, tomo II, pag. 103185. Ma questi, fisso in cercare una religione Italica universale, non distingue abbastanza l’Etrusca.
  2. Müller, ibid.f pag. 87. — Micali, tomo II, pag. 107. AI passo di Cicerone ivi recato: Quem valgo ad occidentem colimi (De natura Deorum, III, 17), si può aggiungere cbe alle marine occidentali erano la città di saturnia, e il monte saturnio (poi Capitolino). Vedi più giù pure, pag. 139.
  3. Müller, tomo II, pag. 73; e Micali, tomo II, pag. 166.