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» essa ristretta. Perchè oltre Crotone, città ragguardevole » degli Umbrici, e se mai fu qualche altra data loro ad abi» tare dagli Aborigeni,! rimanenti paesi de’ Pelasgi perirono,.. » Quelli poi che possedettero le città abbandonate dai Pelasgi » furono molti e diversi, secondo che ciascuno si trovava » aver la sede vicina ad uno di essi; e fra costoro l’ebbero » principalmente estesa ed ottima i Tirreni. »1 Fin qui Dionisio, il quale ci moslra cosi una evidente, una bella, nna antichissima impresa d’indipendenzaltaliana; il sollevamento delle genti nazionali, e, secondo ogni cenno, principalmente delle Tirrene, Osche ed Etnische contro a quei signori stranieri; e la lotta durata due generazioni e più; e la vittoria ultima e la ricacciata in mare, là dispersione degli stranieri. E perchè io parlo qui della patria nostra, dell’Italia, ci sarà forse chi vorrà vedere nelle mie parole un sistema preconcepito, nn’applicazione retrograda de’ miei voti moderni. Ma io ho citate le parole stesse di Dionisio; ed altre più ne sono nel testo di lui che rischiarano, che fanno indubitabile questo gran fatto; — e questo allro poi a cui verremo più tardi: che dalle rovine dell’imperio Pelasgico sorse principalmente l’imperio degli Etrusci; e sorsero tutti quei popoli, i cui nomi diventarono illustri ne’ primi secoli della storia Romana.

Ma durante le due generazioni della decadenza Pelasgica, vennero parecchie altre immigrazioni. Una terza immigrazione parti di Grecia, anzi di nuovo d’Arcadia, due generazioni prima della guerra Troiana, cioè all’epoca appunto in che incominciavano a cadere ed erano dunque potentissimi ancora i nostri Pelasgi. E quindi non parmi da dubitare: anche questa immigrazione fu Pelasgica. Piccolissima di numero, come’ci attesta Dionisio e si vede da tutti i fatti, colonia piuttosto che immigrazione, non è probabile che fosse d’Elleni nemici de’ Pelasgi e che erano in sul forte di tal

Sendo stata (come si vede sopra) tre generazioni prima dell’assedio di Troia si vede qui che quel colmo, quel flore non durò se non una generazione; • che la decadenza durò due altre; e che la caduta ultima, la dispersione, non fu compiuta se non dopo la caduta di Troia, cioè dopo l’anno UsO che è importante a notare per le immigrazioni seguenti.

1 Dionysius Halicarnasseus, 1, 23,26.