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forme, e non venne se non più (ardi ona parte di esso allo stato liquido, e più tardi ancora un’altra parte allo stato solido; che niun corpo celeste non potè apparire ed operare i suoi effetti sulla terra, niun corpo terreno organizzarsi prima che fatte tali distinzioni; che primi possibili, primi necessari allora furono i vegetali, le cui reliquie si trovano nei terreni più anticamente formati entro al seno della terra; e che seguirono via via poi gli animali acquatici, i pesci, i grandi cetacei e i volanti, le cui reliquie si trovano nei terreni successivi; che sorsero ultimi i quadrupedi, gli animali più simili ai presenti che si trovan ne’ terreni superiori; che tra le une e le altre di queste grandi condizioni successive e migliorate della terra avvennero grandi moti, grandi mutazioni di mari e di terre, onde rimasero qneste sepolte, scoperte, risepolte e di nuovo scoperte più volte; e che l’uomo finalmente, il quale non si trova in nessuna di queste reliquie, non appari se non quando, compiuti tutti que’rivolgimenti massimi, era oramai più sicura, era preparata la sua abitazione; del resto, assurda l’origine, impossibile la trasmutazione spontanea della materia inorganica nell’organica, della vegetale nell’animale, o solamente d’una specie in un’altra; e cosi tutte queste venir necessariamente da’ primi individui che furono di necessità prodotti di altrettante creazioni speciali, altrettanti atti della creazione. E tutti questi risultai poi, quantunque nuovi molti, sono cosi moKiplici, cosi vari, cosi concordi, cosi provati, che ben potrà la scienza ulteriore aggiungervi o forse mutarne alenn particolare, ma non oramai distrarti nelle loro parti essenziali; e che, comparati con tntte l’altre teorie scientifiche anteriori, non può sorgere un momento, un abbaglio di dubbio.
XI. E se ora finalmente noi compariamo questa sola satisfacente, sola scientifica cosmologia colla sola satisfacente cosmogonia, i monumenti cosi studiati colla narrazione mosaica, niuno sarà, credo, il qnale non ne veda le numerose ed oramai compiute concordanze, che vedendole non dia credito alla scienza, non si confermi nella fede alla narrazione, che non confessi una la verità trovata per le due vie,