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30 | meditazione seconda. |
condazione o corruzione o svolgimento spontaneo della materia primitiva, terrestre, acquea, aerea od ignea, cioè da uno di que’ quattro che si chiamavano elementi; altre finalmente dalla fortuita combinazione degli atomi. Talora, non che sciorre, elle non introdussero nemmeno la difficoltà dell’origine del seme o dell’uovo o de’ due principii o de’ quattro elementi o degli atomi; talora, volendola sciorre coll’intervenzione degl’Iddii, elle si complicarono, e fecero derivare gl’Iddii stessi da una o più delle medesime origini; e per lo più elle rimescolarono tutte queste, non fecero altro se non risalire dall’una all’altra, e non cessarono se non quando mancò la pazienza o l’imaginazione de’ primi, de’ secondi o dei successivi inventori.
V. Non è quindi meraviglia se la più complicata, e per complicazioni più contraddittoria di sé stessa, fra le cosmogonie antiche, fu l’ultima, la Greco-Romana. Qui, il padre, il re del mondo, il Dio sommo era fatto nascere in un’isola della terra già creata; era figlio d’un altro Iddio, del Tempo; era suddito tiranneggiato d’un terzo Iddio, o d’un principio, d’una legge non fatta da lui nè da nessun Iddio, la legge del Fato; e questo Fato inesorabile pur si pregava; ed una Dea diversa ed inferiore era pur essa adorala come generatrice universale, ed era madre dell’Amore che era pur il principio d’ogni generazione, e la Dea era pur nata dal Mare, e il Mare era Iddio o dominio d’un altro Iddio: e via via ciò che san tutti di quella cosmogonia Greco-Romana che si potrebbe chiamare anzi vero caos d’Iddii. E quindi non è meraviglia se in questa più ancora che nell’altre si perdettero gli espositori tutti; se in questa, men che nell’altre, non si trovarono mai ninna di quelle filosofie nè parti di filosofia così sovente annunziate. Il fatto sta, che, e nella cosmogonia eclettica Greco-Romana e nell’altre primitive non è se non una gran questione filosofica da sciogliere; come sia potuto avvenire che tra tante cosmogonie inventate, non siasi inventata, o se inventata mai privatamente, non accettata da tutti la più semplice di tutte, la più facile al nostro intelletto, la più cónsona a nostra ragione, quella che fa derivare il mondo tutto, materia e forma, senza aiuto, senza succes-