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dinastie, dà una descrizione più che una storia.nota — 3° te liste di dinastie di Manetone sacerdote egiziano contemporaneo de’ Lagidi, serbateci in isquarci da Gioseffo, Eusebio ed alcuni cronologi posteriori. Le quali suppliscono apparentemente a quel difetto di successione e cronologia che trovasi in tutti gli altri fonti. Ma l’autorità di tal supplemento è infermata, prima dalia probabile falsità degli annali sacerdotali onde fu tolto; poi dalla varietà, dalle contraddizioni de’ testi a noi pervenuti; e finalmente dalla oscurità, dalla dubbiezza sorta già da molti secoli, se le dinastie ivi riferite sieno di grandi e successivi re, ovvero di parecchi regoli piccoli e più o meno contemporanei.nota — 4° Le storie di Diodoro siciliano, scrittore contemporaneo a nostr’èra; non più ordinate, non più chiare, e per minore antichità meno autorevoli che non quelle di Erodoto. Ai quali si possono aggiugnere pochi altri squarci antichi.nota — 5° E finalmente i monnmenti e i papiri egiziani, alcuni de’ quali di data antichissima, ma ancora incerta, incominciati ad interpretarsi dopo le belle scoperte di Champollion, non sono guari venti anni; e nei quali si van leggendo molti nomi di re dati e non dati da tutti gli altri fonti, ma non trovossi finora niuna decisione chiara alla gran questione della successività o contemporaneità delle dinastie.nota — Quindi confusioni, oscurità in 1234

  1. Lib. II. Io continuo a citare la traduzione e le note di Larcher.
  2. Vedi le liste di Manetone e le discussioni de’ vari testi loro in Champollion Figeac, Compendio di Cronologia, trad., Milano 1832; — ed in Rosellini, Monumenti dell’Egitto e della Nubia, Monumenti storici, tutto il tomo I, e i XV primi capit. del tomo II; le tavole sono, tomo I, pag. 20 e seg., tomo II, pag. 2(70.
  3. Biblioteca storica di Diodoro siculo, volgarizzata dal Compagnoni, Milano 1820, tomo I; — dove, a pag. 195, si possono pur vedere le dinastie Manetoniane.
  4. Vedi i principali lavori interpretativi citati sopra, Meditazione V, pag. 84, note 11, 13, 15; e pag. 88, nota 1. — Di liste lunghe che possan servire alla gran questione non s’hanno finora se non la tavola d’Abido e il papiro ieratico di Torino, dei quali vedi Rosellini, op. oit., tomo I, pag, 145154. Ma il papiro è ora appunto oggetto speciale degli studi del Lepsius e del prof. Barucchi, direttore del nostro Museo egiziano.— Dal quale avendo io ricevuti qui aiuti e correzioni anche più numerose cbe al solito, ma dissenziendo su parecchi punti, è dover mio protestare di lui come già feci altrove di altri; che debbano dunque attribuirsi a lui molte delle notizie, ma non nessuno degii errori che si trovassero nel mio lavoro. — Del resto, chi volesse la bibliografia antica (ed or quasi