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— Qui basterà osservare (e queste osservazioni s’adattano del paro all’una e all’altra ipotesi storica): che fra le perversioni pare essere stata massima ed antica quella del culto di siva, somigliante al greco di Pan; antichi i sacrifizi umani, meno antichi quelli delle donne vedovate; la religione brahmanica non accomunata se non in gradi diversi alle tre caste superiori, esclusane la casta quarta o servile, esclusine tanto più gli esclusi da tutte le caste, e questo forse essere stato gran conforto a far passare i popoli alla religioue più liberale di Buddha; del resto Brahmani e Buddhisti, quantunque ereditari quelli, e questi no, aver gli uni e gli altri avuti collegi, case comuni, case e giardini di piacere intorno a’ lor templi; ondechè, in somma, si veggono queste religioni indiane non dissimili in perversione di costumi da tutte l’altre dell’età che studiamo. Nè dissimile fu la perversione de’ dogmi; nell’una e nell’altra’ ipotesi è indubitabile, avvenuta per divisione o per aggregazione, la moltiplicazione degli Iddii; e nell’una e nell’altra ipotesi, svoltosi per corruzione aulica o più nuova, è indubitabile poi il Panteismo, indubitabile nella religione di Brahma ed in quella di Buddha. Tutte e due le religioni indiane ebbero più o men tardi quella idea di un Dio rinnovantesi in Iddii ed uomini innumerevoli e riediluri al Dio primo; la quale si potrebbe esprimere colla parola di metempsicosi universale, ma che è in somma essa pure una delle idee panteistiche, uno dei vari modi in che si può concepire e si concepì il Panteismo. A coloro che non sieno nuovi in questi studi, io accennerei il paragone di questo antico Panteismo religioso indiano colmoderno filosofico di Hegel; il quale esso pure, se io ben intenda, sembra essersi fermato all’idea di un Iddio universale diventante creature all’infinito. E questi giudicheranno poscia da sè, se. tal paragone riesca a più gloria della idea antica Indiana, o a più vergogna della moderna Hegeliana.1 Ad ogni

  • Vedi li beilo ed importante articolo del signor Libre, Criee actuelle de laphilotophie Allemande nella Revue dee deux mondes, 1er janvier 1843, pag. 13,13. — Dal quale avendo io notizia delie particolarità del corso fliosoflco di schelling, e cosi delia spiegazione storica da lui data dell’antiche mitologie, mi sia conceduto congratularmi meco stesso d’essermi in tale spiegazione incontrato cosi sovente coir illustre filosofo (vedi pag. 3135).