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cosi divine; dogma scendente da quello or detto dell’età umane o divine rinnovale; dogma poi, per cui i tre Dei della Trimurti, ma principalmente i due ultimi già derivati dal primo, e Vishnu specialmente, si trasmutano in uomini rifatti lddii dopo lor morte. Dove è notevole, forse, questa varietà d’apoteosi od anzi questo rovescio dell’apoteosi creduta da altri popoli antichi: che mentre questi fecero de’ lor padri ed eroi tanti nuovi Iddìi, gli Indiani all’incontro fecero de’ loro antichi lddii tanti nuovi eroi e padri. Ad ogni modo,, a siffatte trasformazioni od emanazioni primarie e secondarie, se ne aggiunsero poi altre terziarie e via via, in modo da non potersi guari numerar più. E quindi da tutti questi fatti vedesene sorgere on altro pur importante e più o meno contemporaneo, ma in somma pure antichissimo; che ognuno di questi lddii secondari e terziari ebbe i suoi devoti particolari, e quindile sue sètte speciali, le une accettate le altre no da’ Brahmani, le une ortodosse le altre quasi eresie, che si disputarono e talora si combatterono a vicenda. E principali fra queste sètte od eresie ammettonsi quelle degli adoratori speciali di siva, di Vishnu, e di Crisna. — Ma principalissime fra tutte contasi poi la sèlla od eresia o filosofia di Buddha. Imperciocché di essa dispulasi molto, per vero dire, da’ classici: ma tulli concordano in far derivare la religione di Buddha dalla primitiva di Brahma. Dapprima facevasi tal derivazione non guari più antica che l’epoca di Ciro, ed attribuivasi a quel Gautama sakiamuni che vedemmo sorgere in vai di Gange intorno a quell’epoca. Poi, trovati altri sakiamuni più antichi e più occidentali, si fece più antica, più occidentale l’origine; ma si perseverò ad attribuirla ad nno di quelli, come a riformatore, eresiarca religioso o filosofico della religione brahmanica, tenuta sempre per sola primitiva. E i più innollrati in questo studio, vedendo che Buddi nelle lingue sanscriliche ed ariane non significa altro che intelligenza, e che questa sètta dei Buddhisli ha grandi fratellanze con nn’altra pur filosofica detta de’ Jaina, si fermarono all’opinione che le due fossero, in somma, da principio filosofie e non più; sollevamento della ragione umana contro alla religione stabi