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252 meditazione decima.

matici, pastorali ec., che credonsi i più dell’epoca di Vicramaditya, l’Augusto della letteratura indiana, fiorente intorno all’anno 57 av. Gesù Cristo.1 — 6° I numerosi Porani ed Upaporani, ossieno libri sacri speciali di ognuno de’ colti indiani, i qoali si credono compilati recentissimamente tra il 700 e il 1800 dopo Gesù Cristo.2 E tutti questi monumenti sono di letteratura più particolarmente Brahmanica. — 7° E s’hanno poi monumenti forse più numerosi di letteratura Buddhista, cioè, come vedremo, dell’altra principale religione Indiana. Son quasi tutti inediti in Europa e di data incerta,salvo il viaggio di Fa-Yan, un Cinese del secolo IV di nostra èra.3 — 8° Niune storie poi propriamente dette ni generali, nè di una età; ma solamente poche cronache di regni particolari, fra coi principalissima quella di Cashmir.4 — 9° E finalmente a tutto ciò sono da aggiugnere alcune poche iscrizioni ultimamente trovale sogli edilizi o su lamine di rame.5 — Ed ora, da questa quantunque rapida nomenclatura è pur troppo evidente: qui abbondano i documenti mitici, religiosi, poetici, e mancano in proporzione gli sto-

  1. Il dramma di Sacontala è una delie più belle e delle prime pubblicate fra le produzioni indiane. È tradotto da Chezy. Degli altri sono sparsi i cenni nelle raccolte delle Società Asiatiche. Vedi Elphinstone, lib. III.
  2. Principali fra le pubblicazioni dei Purani sono quelle del Visbnu Pnrana fatta da Wilson, Londra 1840, e il Bhagavata Pnrana (o di Chriana) fatta da Eugenio Burnouf, Parigi 1840. Sul Purani in generale vedi le introduzioni di questi due.
  3. Di tutta la letteratura Buddista si possono vedere i cenni di Haugbton nell’Atiatic retearchet; e soprattutto le note al Foe Koue Ki, ou relation dee royaumes Bouddhiques, voyage dans la Tartarie, dans l’Afghanistan et dans l’Inde, eaécu à la fin du IV siècle par Chi Fa Hian, traduit du Chinois et commenté par M. Albel Rémusat, ouvrage pmthume, revu, complété et augmenté d’éclaircissements nouveaux par MM. Klaprot et Landresse, Paris 1836. — Opera capitale nello stato presente della letteratura e della storia Buddhica, siccome quella che contiene il risultato ultimo degli studi di Rémusat e Kiaproth, i due sommi orientalisti storici che fecero della gran quistione Buddhica lo studio e quasi lo scopo di lor vita intiera. E quindi questo sarà ano de’ due fonti delle mie opinioni particolari.
  4. Radjatarangini, Histoire des rois du Kashmir, traduite et commentés par M. A. Troyer, Paris 1840. E questo, come fonte incomparabilmente più storico che tutti gli altri finora, sarà fonte secondo delle mie opinioni. — Delle cronache del Radjahstan vedi gli Annali di Todd. Quelle di Ceylan chiamate Mahavansa e Radjavali sono pubblicate e tradotte.
  5. Vedi i cenni delle più importanti nella memoria di Sykes, Journal of the Royal Asiatic Society, n° 12, pag. 460 e seg., — e negli altri giornali asiatici.