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ziarono in parecchie città, probahilmente confederate, certamente indipendenti l’una dall’altra, e in qualunque modo regnate, sidone, Tiro principali; quella, madre di questa e della lontana Cartagine; Tiro poi, maggior della madre e di tutte l’altre, fiorente già al tempo di salomone per commerci e per arti, delle quali vendette l’aiuto nella edisicazione del tempio. Poco estese in terra, cambiavano merci contro derrate con gli Ebrei, vicini; merci contro merci tra Occidente ed Oriente, de’ quali erano scalo, emporio principale. Nel Mediterraneo primeggiavano senza dubbio; sull’Eritreo non e’intende in qual modo, ma è attestato dagli antichi, ondechè bisogna credere ch’ei v’avessero serbate parentele ed alleanze, o rimandate colonie, e comunicassero con esse attraverso a’ regni di Giuda e d’Israello. Sul mare orientale sembra che costeggiassero sino all’Indo e a Taprobana o Ceylan, e forse più in là; sulle coste d’Africa, sin dove s’estendevano le schiatte egizie ed etiopiche. Adoravano Baal, Astarle, tutti quei nnmi chamitici, che paiono essere stati comuni alle due famiglie di Chus e di Chanaan; ma probabilmente con tempii e sacerdòti propri, per non ricorrere a’ Caldei di Babilonia. Tutto ciò senza interrnzione, per tutto il tempo del grande imperio assiro.1

X. Caduto il quale intorno al 719 o 709, incomincia la III* parte della storia che noi studiamo qui. Ed incomincia con ciò che vedremo avvenir sempre dopo tutti gli sfasciamenti d’imperii, dopo quelli d’Alessandro, di Attila, de’ Romani, di Carlomagno, di Napoleone: una confusione più o meno lunga, da cui risorgono più o meno mutate le nazióni mal connesse nell’imperio caduto. Imperciòcché qui incomincia a notarsi quel fenomeno che dicemmo costante in tutta la storia umana: che gli imperii composti di nazioni troppo diverse sono società soverchie forse per la potenza

’ Dei Fenicii, vedi Heeren, Manuel, pag. 77, e Politique et Commerce, tomo 11, section 1";— e su’lor culti, Rrflewione tur l’origine dee anciene peuples ec., Paris 1747, e principalmente il frammento di Sanconiatone ivi recato.— Quanto al fonte novissimamente edito col titolo sanchunialottie Historiarvm Phcmicim librot novem, grcece versoi a Phylone Biblio, edidit, latinaque versione donavit F. Wagenfeìd, Brema 1837, io odo che sono molti e gravi i dubbi degli eruditi.

SO*