- Testa gettata fu dentro ne l’Hebro,
- E andò ne la palude
- Stige da lui veduta un’altra volta,
- E nel Tartaro cieco
- Senza più ritornar ne l’aria chiara.
- Stese il feroce Alcide
- I figliuoli di Borea, e occise ancora
- Il figlio di Nettuno,
- Ilqual prender soleva
- Innumerabil forme.
- Et esso poi c’hebbe placato il mondo,
- E dopo haver aperto
- Il Regno de l’Inferno,
- Vivo giacendo ne l’ardente Eta,
- Porse le proprie membra
- Consumato et afflitto
- Dal don di doppio sangue
- Fatto da la consorte.
- Meleagro di vita
- Empio tolse i fratelli de la madre;
- Et ei morì nel consumar d’un tizzo:
- E tutti meritarono la morte.
- Qual peccato commise
- O purgò quel fanciullo,
- Che tenero fu ucciso
- Dal grande Hercole ivitto.
- Andate adunque, andate
- Per il fallace mare
- Con franco animo audace.
- Benché Idmon conoscesse
- Quel, che apportava il fato,
- Fu sepolto da un serpe
- Ne l’Africane arene,
- Verace a tutti, et a se stesso falso