MEDEA. 203
E poteva anco il genero crudele
A tanto esilio darmi
Più largo spatio: che ragion volea:
Ma concesso ha un sol giorno a due figliuoli.
Non mi lamento già del tempo breve,
Ch’esso sarà a bastanza.
Questo giorno farà, farà tal cosa,
Che non tacerà il secolo futuro.
Io troverò gli Dei,
E tutto scuoterò.
Nud.
Padrona torna
In te la mente dritta,
Ch’è turbata da i mali:
E mitiga il tuo petto.
Med.
Non mi posso acquetar, se pria non veggio
Ch’una ruina meco il tutto volga.
Nud.
Tu puoi veder, se con dritt’occhio guardi,
Quanto da temer hai:
Nessun può dare assalto
A potenti sicuro.


Giasone, Medea


Giasone
O sempre duri fatti, et aspra sorte,
Malvagia, e quando incrudelisce, e quando
Benigna si dimostra.
Trovato ha tante volte a noi rimedi
Giove del mal peggiori.
S’io voleva la fede
Serbar a morti de la mia consorte,
Era bisogno por la vita a morte,
E morir non volendo: mi conviene
Mancar de la mia fede.
Nè mi vince paura, che non deve
Vincer cor generoso, ma pietate;