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gnarli il modo da domare alcuni formidabili Tori, che havevano i piedi di rame, e soffiavano per le narigi il fuoco, e da potere impadronirsi della ricca pelle di oro senza alcun pericolo di vita: e così toglier di vita il Dragone, che sempre negghiava: ove egli la volesse prender per moglie. Giasone adunque col costei aiuto havendo acquistata la desiderata preda, insieme con Medea e con Absirto suo fratello via fuggirono. Iquali seguitando Eta, Medea per haver maggior tempo da poter fuggire, e per trattenere il Re suo padre nel camino, amazzò il fratello Absirto: e divisolo a membro a membro, gli sparse in diversi luoghi, per dove egli haveva a passare. Onde egli essendo occupato in far raccorre e sepelir le membra del figliuolo, in tal guisa lo indusse a cessar di seguitarla. E quel luogo dal partimento de’ membri fu detto Tomo. Medea dopo lunga navigatione, arrivò in Thessaglia: ove a preghi di Giasone ringiovenì il padre Esone, che era in estrema vecchiezza. Rassettate dipoi Giasone le cose di Thessaglia, (come dicono alcuni) diede il vello dell’oro al Re di Corintho. Appo il quale essendo dimorato dieci anni, prese per moglie una sua figliuola, detta Glauce, o secondo alcuni Creusa. E Medea, che di ciò sommamente si lamentava, cacciò dalla città. Laquale nel fine havendo ottenuto il ritorno d’un giorno solo, una vesta infettata di magici ve-