- Contaminate ha le sue pure mani,
- Ne adoprò mai la spada
- Empiamente: ma sempre
- S’è serbato innocente.
- Ma tu machinatrice d’ogni male,
- A cui la feminil malitia porge
- Ardire a ogni opra rea,
- E in questo hai forza assai piu, che virile;
- Esci non pur di questa mia cittade,
- Ma di tutti miei Regni:
- Purgali di te stessa,
- E porta teco le mortifer’ herbe,
- E i cittadin d’ogni paura sciogli.
- E stando in altra terra
- Quivi a tua voglia i Dei scongiura e prega.
- Med.
- Tu comandi, ch’io fugga.
- Rendimi la mia nave,
- O torna il mio compagno,
- Perche, vuoi tu, ch’io me ne fugga sola;
- Poi, che sola io non venni?
- Se tu temi haver guerra,
- Luno e l’altro discaccia del tuo Regno.
- Perche contra ragione
- Due colpevol distingui?
- Io Pelia non occisi
- Per me, ma per lui solo.
- La fuga aggiugni, le rapine, e ’nsieme
- L’abandonato padre,
- E ’l lacero fratello.
- Ne similmente è mio
- Quel, che ’l marito insegna
- A le novi moglieri.
- Tante fiate io sono
- Stata nocente altrui: