MEDEA
Scelerato lignaggio,
E di malvagità colmo e ripieno,
Ancor non porta il pie fuor del mio Regno?
Certo ella macchinando
Va qualche opra crudele:
C’homai famosa è la sua fraude a tutti,
E famose le mani.
A chi perdonerà questa malvagia?
E chi permetterà, che stia sicuro?
Io m’era già proposto di levare
Tosto col ferro questa grave peste.
Ma il mio genero usando
Meco preghiere, al fin pur vinto m’have.
L’ho concesso la vita: ma partendo
Liberi da paura le mie terre.
E sen vada secura.
Vedi, com’ella viene
Verso di me con fiero aspetto; e pare,
Che con minaccie di parlarmi cerchi.
Vietate, che s’accosti
Servi; e dite, che taccia.
Et impari una volta
Obedire a ch’impera.
Partiti immantenente,
E vanne altrove con veloce piede,
Portando teco e conducendo un Mostro
Horribile e crudele.
Med.
Per qual difetto mio mi dai l’esilio?
Cr.
Questa innocente Donna
Domanda la cagione,
Onde a perpetuo esilio la condanno.
Med.
Se giudicar ti piace,
Si come giusto l’altrui causa, ascolta:
Se, come Re, comanda.