MEDEA 193
Coro
A le nozze Reali
Sien prosperi e benigni
Tutti i celesti Dei,
E quei, che reggon l’onde.
Prima s’ammazzi un Toro,
C’habbia candido il tergo
Al grande padre Tonante.
Piace a Lucina una giuvenca bianca
A cui giogo giamai non fece oltraggio.
Et a la Dea, che affrena
L’ira del fiero Marte
Tanto, che le sanguigne mani asciuga,
E che fa, che le genti
In amica unione
Vivan congiunte e strette,
E tien col ricco corno
La copia desiata;
Vie piu tenera vittima si doni.
E tu, che suoi trovarti
A legitimi nodi
De’ maritaggi, e con felice destra
Le tenebre disgombri
Apportandovi caste e honeste faci:
Vieni benignamente
Cinto le chiome intorno
Di belle rose: e salta
Con non ben fermo piede a guisa d’Ebro.
E tu, che sempre intenta
A mostrarti in su ’l giorno,
E vicino a la notte,
Tardi sempre ritorni