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48 | dei doveri dell’uomo. | [1841-1860] |
che li contiene; come due gradini d’una scala senza i quali non potreste salire più in alto, ma sui quali non è permesso arrestarvi.
Siete uomini: cioè creature ragionevoli, socievoli e capaci, per mezzo unicamente dell’associazione, d’un progresso a cui nessuno può assegnar limiti; e questo è quel tanto che oggi sappiamo dalla Legge di vita data all’Umanità. Questi caratteri costituiscono la umana natura, che vi distingue dagli altri esseri che vi circondano e che è fidata a ciascuno di voi come un seme da far fruttare. Tutta la vostra vita deve tendere all’esercizio e allo sviluppo ordinario di queste facoltà fondamentali della vostra natura. Qualunque volta voi sopprimete o lasciate sopprimere, in tutto o in parte, una di queste facoltà, voi scadete dal rango d’uomini fra gli animali inferiori e violate la legge della vostra vita, la Legge di Dio.
Scadete fra i bruti e violate la Legge di Dio qualunque volta voi sopprimete o lasciate sopprimere una delle facoltà che costituiscono l’umana natura in voi o in altri. Ciò che Dio vuole è non già che la sua Legge s’adempia in voi individui — se Dio non avesse voluto che questo, ei vi avrebbe creato soli — ma che s’adempia su tutta quanta la terra, fra tutti gli esseri ch’egli creava a immagine sua. Ciò ch’Egli vuole è che il Pensiero di perfezionamento e d’amore da lui posto nel mondo si riveli e splenda più sempre adorato e rappresentato. La vostra esistenza terrestre, individuale, limitatissima com’è per tempo e per facoltà, non può rappresentarlo che imperfettissimo e a lampi. L’Umanità sola, continua per generazioni e per intelletto che si nutre dell’intelletto di tutti i suoi membri, può svolgere via via quel divino pensiero e applicarlo e glorifi-