[1841-1860] |
dei doveri dell’uomo. |
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quali viaggiano fuori d’Italia e rimpatriano, la conoscenza dei fatti europei? Se le associazioni pubbliche vi sono in quasi tutta Italia vietate, chi può vietar le segrete, quand’esse fuggano i simboli e le organizzazioni complicate, e non consistano che d’una catena fraterna stesa di paese in paese fino a toccare alcuno tra gli infiniti punti della frontiera? Non troverete voi sopra ogni punto della frontiera terrestre e marittima, uomini vostri, uomini che i vostri padroni hanno cacciato fuori di patria per aver voluto giovarvi, che vi saranno apostoli di verità, che vi diranno con amore ciò che gli studi e le tristi facilità dell’esilio hanno loro insegnato sui voti presenti e sulla tradizione dell’umanità? Chi può impedirvi, solo che voi vogliate, di ricevere alcuno degli scritti che i vostri fratelli stampano, qui nell’esilio, per voi? Leggeteli e ardeteli, sì che il giorno dopo l’inquisizione dei vostri padroni non li trovi fra le vostre mani e non ne faccia argomento di colpa alle vostre famiglie; ma pur leggeteli e ripetete quel tanto che avrete potuto serbare a mente, ai più fidati de’ vostri amici. Aiutateci colle offerte ad allargare la sfera dell’Apostolato, a compilare, a stampare per voi manuali di storia generale e di storia patria. Aiutateci, moltiplicando le comunicazioni, a diffonderli. Convincetevi che senza istruzione, voi non potete conoscere i vostri doveri: convincetevi che se, dove la società vi contende ogni insegnamento, la responsabilità d’ogni colpa è, non vostra, ma sua: la vostra incomincia dal giorno in cui una via qualunque allo insegnamento v’è aperta e la negligete: dal giorno in cui vi si mostrano mezzi per mutare una società che vi condanna all’ignoranza, e voi non pensate ad usarne. Non siete colpevoli perché ignorate; siete colpevoli