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dei doveri dell’uomo. |
[1841-1860] |
licità, il ben essere, gl’interessi materiali, corriamo rischio di creare egoisti, non intendo che non dobbiate occuparvene; dico che gli interessi materiali, cercati soli, proposti non come mezzi, ma come fine, conducono sempre a quel tristissimo risultato. Quando, sotto gli Imperatori, gli antichi Romani si limitavano a chiedere pane e divertimenti, erano la razza piú abbietta che dar si possa, e dopo aver subito la tirannia stolida e feroce degli Imperatori, cadevano vilmente schiavi dei Barbari che invadevano. In Francia e altrove i nemici d’ogni progresso sociale hanno seminato la corruzione e tentano sviare le menti dall’idea di mutamento cercando sviluppo all’attività materiale. E noi aiuteremmo il nemico colle nostre mani? I miglioramenti materiali sono essenziali, e noi combatteremo per conquistarceli; ma non perché importi unicamente agli uomini d’essere ben nudriti e alloggiati; bensí perché la coscienza della vostra dignità, e il vostro sviluppo morale non possono venirvi finché vi state, com’oggi, in un continuo duello colla miseria. Voi lavorate dieci o dodici ore della giornata: come potete trovar tempo per educarvi? I piú tra voi guadagnano appena tanto da sostentare sé e la loro famiglia: come possono trovar mezzi per educarsi? La precarietà e le interruzioni del vostro lavoro vi fanno trapassare dalla eccessiva operosità alle abitudini dello sfaccendato: come potreste acquistar le tendenze all’ordine, alla regolarità, all’assiduità? La scarsezza del vostro guadagno sopprime ogni speranza di risparmio efficace e tale che possa un giorno giovare ai vostri figli o agli anni della vostra vecchiaia: come potreste educarvi ad abitudini d’economia? Molti fra voi sono costretti dalla miseria a separare i fanciulli, non diremo dalle