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8 dei doveri dell’uomo. [1841-1860]

tutte le infelicità sono per voi, e ciò che si chiama felicità è per gli uomini dell’altre classi, vi parlo io di sagrificio, e non di conquista, di virtú, di miglioramento morale, d’educazione, e non di ben essere materiale? È questione che debbo mettere in chiaro prima d’andare innanzi, perché in questo appunto sta la differenza tra la nostra scuola e molt’altre che vanno predicando oggi in Europa; poi, perché questa è dimanda che sorge facilmente nell’anima irritata dell’operaio che soffre.

Siamo poveri, schiavi, infelici: parlateci di miglioramenti materiali, di libertà, di felicità. Diteci se siamo condannati a sempre soffrire o se dobbiamo alla nostra volta godere. Predicate il Dovere ai nostri padroni, alle classi che ci stanno sopra e che trattando noi come macchine, fanno monopolio dei beni che spettano a tutti. A noi, parlate di diritti: parlate dei modi di rivendicarceli; parlale della nostra potenza. Lasciate che abbiamo esistenza riconosciuta; ci parlerete allora di doveri e di sagrifizio. Cosí dicono molti fra’ nostri operai, e seguono dottrine ed associazioni corrispondenti al loro desiderio; non dimenticando che una sola cosa, ed è: che il linguaggio invocato da essi s’è tenuto da cinquanta anni in poi senz’aver fruttato un menomo che di miglioramento materiale alla condizione degli operai.

Da cinquanta anni in poi, tutto quanto s’è operato pel progresso e pel bene contro ai governi assoluti contro l’aristocrazia di sangue, s’è operato in nome dei Diritti dell’uomo, in nome della libertà come mezzo e del ben essere come scopo alla vita. Tutti gli atti della Rivoluzione Francese e dell’altre che la seguirono e la imitarono, furono conseguenza d’una Dichiarazione dei Diritti dell’uomo. Tutti i la-