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a queir elemento che. coiiíe m’additano la progressione istorica e la tradizione d’ Italia, costituirá principalmente la vitalitá di quella santa e gloriosa missione. Sardi, voi avete patito coi vostri fratelli di Sicilia, piú che non patirono tutti gli altri figli d’Italia, e nondimeno come i Siciliani avete santificato i patimenti coll’aspirazione all’Unitá della Patria, avete ascoltato i dolori del glassato e del presente, senza dimenticare il Dovere, che vi lega all’opere e alle speranze dell’avvenire. Un vostro è tra i primi martiri dell’Unitá. La nostra fratellanza ha data da Efisio Tola. Per l’onore d’ Italia, e per l’inviolabilitá di quella Giustizia che, presto o tardi, ha ti’ionfo nelle cose umane, ho fede che avrete nel nostro amore e nel compimento dei nostri doveri, largo compenso a quel che patiste.
Ma ciò non può essere, se non quando la Patria sará. Oggi non è. La Patria è Una: ed oggi abbiamo Venezia in mano agli Austriaci, iioma in mano ai Francesi. Patria non è se non libera, e colla piena coscienza dei proprii destini, delle proprie forze, della propria indipendenza: ed oggi, gli uomini che ci governano, cercano le loro ispirazioni in Parigi, e non osano, con ventidue milioni d’uomini pronti a seguirli, dire allo straniero: vogliamo vivere di vita nostra, sgombrate. Patria non è se non rappresentata da nn Patto Nazionale che. discusso e votato dagli eletti del popolo tutto quanto, esprima il proprio pensiero intimo, e le condizioni della vita collettiva morale, intellettuale, economica nel tempo in cui essa è fondata; ed oggi noi non abbiamo nelle leggi che ci dirigono, se non l’espressione delle tendenze d’una piccola frazione di nostri, e di tredici anni addietro, quando Italia non era.