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il Bellazzi avesse mostrato il suo risentimento a Garibaldi per quella specie di «presa di possesso» dei Comitati di Provvedimento da parte della mazziniana Associazione Unitaria Italiana, il 10 gennaio 1862, giunse al Comitato Centrale, indirizzata «ai signori del nuovo Comitato di Provvedimento,» una fiera lettera di Garibaldi, che dichiarando di non accettare la presidenza del nuovo Comitato,» aggiungeva: «Aspetterò l’elezione della nuova Assemblea — e se gl’individui che comporranno il Comitato eletto da essa mi sembreranno i piú idonei alla meta, che ci prefiggiamo tutti, io ne accetterò la presidenza (se mi verrà offerta) — diversamente no.»1
Non ostante, il Comitato Centrale continuò i suoi lavori; e poiché nell’adunanza del 15 dicembre ne aveva ricevuto mandato, preparò uno schema di «Regolamento delle Associazioni democratiche italiane,» che avrebbero dovuto riunire in un solo fascio i Comitati di Provvedimento e le varie associazioni democratiche d’Italia, comprese le società operaie. Quello schema di regolamento fu approvato nella riunione che il Comitato Centrale tenne in Genova il 24 gennaio 1862, nella quale fu deciso di presentarlo «in una grande adunanza che si sarebbe fatta il 9 marzo col concorso dei Comitati di Provvedimento, di tutte le associazioni liberali patriotiche d’Italia, infine, dei deputati «democratici.»2 Nel frattempo erano giunte numerose esor-
- ↑ La lett. di Garibaldi fu pubbl. nell’Unità Italiana di Milano, del 19 gennaio 1862, insieme con le considerazioni in proposito dei membri del Comitato Centrale. La «nuova Assemblea» era stata convocata per il 9 marzo 1862.
- ↑ Ved. l’Unità Italiana di Milano, del 3 febbraio 1862.
insinuazioni e false accuse.» Ved. il Diritto dei 21 e 24 dicembre 1861.