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La nobiltá Eussa, trascinata dall’alito rivoluzionario che somraove oggi la razza Slava, ha mosso per ora un immenso passo sulla via della propria riconciliazione col popolo. Essa chiede allo Tsar r abolizione di tutti i privilegi, l’eguaglianza di tutti nei tributi e davanti alla legge, e la rappresentanza costituzionale del popolo intero senza distinzioni di condizioni o di classi. Eccovi d" Indirizzo che la nobiltá del Governo di Twer ha innoltrato allo Tsar, il 14 febbraio: Sire, Radunata per la prima volta dopo le leggi del 19 febbraio 1861, la nobiltá del Governo di Twer saluta con rispetto lo Tsar russo, che primo imprende l’opera emancipatrice dei contadini e l’abolizione delle ingiustizie che pesano sulla nostra patria. Essa dichiara solennemente la sua adesione all’impresa di rigenerazione, ed è pronta a ogni cosa sulla via che deve guidare al meglio il popolo Russo. Come prova del nostro buon volere e della fiducia per noi riposta in voi, Sire, noi sottomettiamo al vostro esame, con leale franchezza. le nostre idee su questo vitale soggetto. Il Manifesto del 19 febbraio, sebbene abbia decretato libertá pel popolo, o recato alcuni uíiglioramenti alle condizioni materiali dei contadini, non può dirsi abbia deliberatamente abolito per essi il servaggio e cancellato gli abusi che ne sono inevitabile conseguenza. Il semplice diritto senso del popolo non può conciliare la libertá che voi, «■ Sire, gli annunziate, coi vincoli che rimangono, né colla dipendenza che gli è tuttavia imposta verso