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uffici, fra quante gradazioni ha la fede nazionale unitaria: il senno del paese aniministri il paese. Si chieda a Garibaldi di recarsi, con ampiezza di poteri, nelle Provincie Meridionali a spegnere, nell’entusiasmo recato al paese e nell’ordinamento militare del popolo, le sorgenti d" im brigantaggio che rinascerá, se i mezzi adoperati a vincerlo non sono che repressivi, come la testa dell’Idra. E si mova entro l’anno guerra all’Austria, per l’emancipazione del Veneto.

Concedetemi intorno a quest’ ultima proposta alcune mie franche parole. lo credo santa l’agitazione per Roma. Credo anzi ch’essa dovrebbe ordinarsi piú sempre su vasta scala: credo che numerose adunanze pubbliche, possibilmente simultanee, su tutti i punti d’Italia, dovrebbero affermare solennemente il Diritto Italiano, e protestare contro un’ occupazione straniera, che somma oggimai a conquista: credo che i Deputati dell’opposizione dovrebbero farsi, coi loro costituenti, promotori di queste adunanze: credo che dai Comitati di Provvedimento, da ogni Associazione, da ogni nucleo di patrioti ordinati dovrebbe indirizzarsi un appello a quei Deputati, onde s’adoperino a far sí che l’agitazione entri, come accennai, in un secondo studio Italo-Europeo, e un appello alla popolazione di Koma. perché, emancipandosi da un Comitato che la disonora, assuma un contegno che provi alla Francia, com’essa reciti nella jNIetropoli Italiana una i^arte indegna del suo popolo, delle sue promesse, dell’onor suo. Ma se l’agitazione per Roma, diventando esclusiva, sviasse l’animo degl’Italiani dal vero ))unto obiettivo in oggi, all’azione, a Venezia, noi andremmo