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di Boiiaparte: isolarlo nella sua ostinazione: lavorare.1 far sí che il popolo di Roma senta i propri doveri, si separi — come un tempo i Lombardi dall’Austria — dai soldati francesi, e si prepari, occorrendOj ad insorgere: non altro. E concentrare tutti gli sforzi verso un’azione sul Veneto. Lá sta la chiave dei destini d" Italia.
Il favore universale saluterebbe in Italia e fuori una guerra pel Veneto.
Sull’alto Veneto, all’Alpi, abbiamo posizioni che, sorprese che siano, non possono essere riconquistate se non dopo tempo abbastanza lungo per darci agio di raccogliere un campo di volontari. La contiguitá del terreno, liberandoci dalle difficili e costosissime spedizioni marittime, apre un facile varco a quanti vorranno raggiungerci.
Sul Veneto abbiamo una popolazione unanime a volere sorgere.
Sul Veneto un elemento ungarese presto alla diserzione.
La nostra iniziativa popolare sommoverebbe l’Italia intera, la Lombardia segnatamente, e costringerebbe il Governo o a cadere o ad assalire dal lato suo. Alla fine di dicembre avremo 200.000 soldati: e questi bastano per assalire l’Austriaco di fronte, quando V insurrezione abbia tagliato il quadrilatere dalla sua base, e lo minacci alle spalle.
Luigi Napoleone non potrebbe scendere ad appoggiare una iniziativa popolare garibaldina, né a combatterla a prò’ dell’Austria: sarebbe quindi condannato all’inazione. Finalmente — ed è ciò che dovrebbe or deciderci e che panni impossibile non s’intenda dagli