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NOTA PER ROMA E VENEZIA.

E voto unanime degli Italiani d’andare a Roma e a \’enezia e fondare cosí l’Unitá. Si tratta del come. Bisogna pensarvi seriamente; studiare non solamente il diritto; Hía ciò che è possibile. In un popolo che sorge, in un popolo che aspira — e Io può — a farsi in Europa iniziatore d" un’ Epoca di Civiltá, anche gli errori son colpa: screditano la bandiera e creano la diffidenza in Europa. A evitare gli errori, noi dobbiamo: 1° determinare accuratamente il punto obietti\o dei nostri sforzi: 2" inoltrare verso quello instancabili di giorno in giorno, senza lasciarsi sviare da fascino di circostanze che s’affacciano e sfuggono: 3° unirci tutti, finché lo scopo non è raggiunto, sotto una bandiera comune.

S’io non ascoltassi che gli impulsi del core e non vedessi che un calcolo di vantaggi, direi: concentriamo tutti i nostri sforzi su Roma. Ma guardando alle condizioni reali d’ Italia, mi sento trascinato al partito contrario.

Un popolo intero che grida «a Roma! a Roma!» e non move a quella volta, finisce per cadere nel ri-