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K questo avverrá, avverrá infallibilmente, tra due anni. Il popolo che aspetta e vuole libertá assoluta, non menzogna, non avrá che un servaggio modificato, e sará pronto ad insorgere. Intanto, il malcontento sará cresciuto: i germi d’ordinamento, d’associazione, avranno preso sviluppo: l’avvenire avrá trovato i suoi capi. A questo fermento del popolo aggiungete quello della nobiltá, scontenta di ciò che essa chiama spogliazione, incerta dell’adempimento degli obblighi lasciati ai contadini, irritata contro la crescente influenza della burocrazia deW offiGialismo. Di fronte al problema sociale non è via di mezzo. Era necessario al Governo appoggiarsi dichiaratamente sopra un elemento o sull’altro: serbarsi tirannico e conservatore, o farsi lealmente rivoluzionario. Intendendo a maneggiarsi fra i due. esso ha ferito ad un tempo popolo e patriziato. Le vie del mezzo, scelte sempre dalla monarchia, le scavano inevitabilmente la sepoltura. Gli elementi d’ una grande rivoluzione esistono fin d’oggi in Russia: ciò che manca ad essi per rivelarsi è un jíartito d’azione, bianca agli nomini, da pochi in fuori. l’energia, la coscienza del fine e dei doveri che ne derivano. Col suo offldalismo pedantesco, colhi gerarchia del campo applicata alla .societá, coll’innesto d’una civiltá superficiale straniera, francese o germanica, sulla civiltá nazionale, colla menzogna e quindi colla diffidenza erette in sistema, col terrore e colla corruttela, lo Tsarismo ha imbastardito le anime e soffocato le maschie virtú. Gli uomini sanno giá intendere in Kussia. non operare. Indolenti, scettici, sconfortati, essi non sanno finora ordinarsi, e trascurano il contatto con un popolo che li eseguirebbe. Ma i Russi, lenti a de-