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diffuso in Pietroburgo ed altrove, con tali circostanze e in numero di copie sí grande, che suscitò agitazione nel popolo e paure nel Governo. Il proclama fu distribuito principalmente per mezzo della posta interna della cittá, ai ministri, agli impiegati della corona, nei reggimenti, nelle scuole, ai giornali, ai librai, a una moltitudine d’altri individui: dieci, quindici esemplari a ciascuno, e ciascuno naturalmente li diffuse alla volta sua. Il proclama portava V iutestazione di Welikorus (Grande Russia) I^. 1. E diceva a un dipresso: L’atto ingannevole, che il Governo intitola emancipazione, provoca sommamente il malcontento dei contadini. Questo legittimo malcontento s’è giá « numifestato in piú punti con sommosse parziali. È diviso dai contadini della corona e da tutti gli ordiui della societá. Il Governo, arbitrario e incapace. conduce il paese a rovina e carniflciue. E giuugeremo presto a quel punto, se rimedi deci.sivi non sono apprestati. È d’uopo imporre fine all’arbitrio e conquistarci guarentigie politiche. Il paese è piú potente d’ un governo inetto, che ha saputo rendersi ogni uomo avverso: per riuscire contr’esso. basta osare. Il primo sforzo lo atterrerá. Decida il paese, e definisca le guarentigie che gli bisoguano: dove no, i patrioti prenderanno l’iniziativa del moto nazionale e agiranno. Oggi, noi ci limitiamo a proporre due questioni, cioè: 1°. Possiamo noi ogginuii continuare ad esistere sotto una forma di reggimento che sostituisce l’arbitrio alla legge? — li^ E la dinastia attuale capace di rinunziare all’arbitrio e darci le guarentigie che ci sono indi«. spensabili? La soluzione delle due questioni additerá al paese il da farsi.»