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E s’illuderebbe miseramente uu Governo il quale credesse aver fondato concordia, perché in un momento d’entusiasmo o di debolezza, due o i)iú individui hanno, senza patti, senza dichiarazioni solenni di principii comuni, impalmate le destre. La concordia si fonda non tra individui — quand’anche gli individui si chiamino Garibaldi e Cavour — ma tra programmi, coli" unittá di diseguo e di metodo, colla franca accettazione d’ una idea popolare e d’ una serie defluita di mezzi opportuni a ottenerle vittoria. Dove questo non è. la concordia è menzogna d’un giorno: il dualismo rinasce piú feroce e intollerante il di dopo. Primo uflBcio d’un ministro che intenda ad essere Nazionale, è quello d’ accertare la condizione morale del paese: e per accertarla, di sottrarsi alle influenze delle sfere oj^iciali, di scendere per mezzo d’agenti nuovi e sicuri, tra le moltitudini, d’interrogare spassionatamente tutti i partiti, di paragonare sopratutto col _/í/ie visibile che la maggioranza cerca raggiungere la tattica fino allora seguita da chi governava. Gli uomini che, compresi dell’importanza della loro missione, imprenderanno, senza paure, speranze () idee preconcette, lavoro siffatto, troveranno che in Italia vive in oggi latente, um forte e profonda discordia fra paese e Governo. S" io. piú che l’I’nitá della Patria, e il suo pronto emanciparsi dallo straniero, curassi il rai)ido trionfo delle mie credenze sulla forma politica che V Italia assumerá nel futuro, tacerei, lasciando che s’addensasse, inavvertita, la tempesta crescente oggi nel Sud e in molti punti del Centro e del Xord d’Italia. Ma, in Italia, la vittoria della mia fede repubblicana nell’avvenire, è infallibile: e non vorrei, per quanto ho