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s’accentra con fiducia di vittoria intorno a quella bandiera. Italiani anzi tutto, e riverenti alla sovranitá del paese, noi pure l’accettiamo dal popolo, e flnch"essa guidi alla conquista dell’Unitá. combatteremo con essa. Non rinneghiamo il nostro ideale: lo affidiamo al progresso pacifico dell’avvenire. Non laceriamo la bandiera santificata dal sagri fício di tutti noi, e dal sangue di tanti mar tiri: la ripiegliiamo. perché non siano due bandiere nel campo, finché la vostra è salutata unificatrice della nazione. L’ alleanza sará leale, come si usa da noi. Non cospireremo, non agiteremo pel trionfo della nostra fede: non risolleveremo la nostra bandiera, se non nel caso di tradimento provato contro l’Unitá Nazionale, da parte vostra — e allora vi diremo: da oggi ci separiamo — o quando. raggiunta l’Unitá, nostre Roma e Venezia, seutiremo debito di svolgere i^acitícamente le idee che ’< crediamo migliori per l’ordinamento della libertá — e allora, taluni fra noi, ripiglieranno la via dell’esilio, tutti ci asterremo dai vostri uffici: potremo combattervi, non mai tradirvi.» Questo offrimmo, attenemmo e atterremo.
Alla nostra definizione della parola concordia. gii uomini della monarchia moderata, risposero finora colla loro: o apostati o ribelli.
Non vogliono il sagrificio davanti al voto del popolo, sull’altare della nazione, ma il mutamento appiedi del re e della consorteria che in di lui nome governa. Non piace ad essi il santo e potente insegnamento morale che viene al paese dall’unirsi tutte le opinioni, tutte le credenze, intorno alla bandiera che piú facilmente potrebbe condurre all’Unitá della Patria: ciò ch’essi cercano è un trionfo, non del-