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xviii introduzione

cíte Mazzini indirizzò a Carlo Blind, ebbe eco da un capo all’altro dell’Allemagna. Non havvi forse giornale a Berlino, Amburgo, Colonia, Francoforte, Lipsia, Monaco, Stoccarda, od anche Vienna, che non abbia parlato di quest’importante documento della nostra storia contemporanea. Soltanto il fatto che in Austria anco i giornali abbiano osato riprodurre gran parte di un manifesto cosí rivoluzionario, è un segno notevolissimo della situazione nella quale si trova attualmente la Germania. Molti periodici che rappresentano le idee di Carlo Blind, giunsero perfino a pubblicare la lettera di Mazzini per intero, esprimendo la loro simpatia pei generosi principii ivi esposti. Ultimamente gli organi della democrazia non mancarono di dar relazione di ogni scritto che veniva dall’esule tedesco residente in Londra, per quanto pungente e sanguinoso sia stato il linguaggio da lui usato verso i Governi attuali della Confederazione.... In seguito il coraggio della stampa democratica s’è ancora accresciuto. La lettera di Mazzini serví ad essa di testo onde potere apertamente dichiarare che la Germania del popolo simpatizza nel modo il piú vivo e sincero pel partito d’azione democratica in Italia, il cui devoto e infaticabile capo è l' ex triumviro di Roma.» È naturale quindi che dovette facilmente pervenire nelle mani del Rodbertus, il quale, sempre in collaborazione con gli altri due, fu pronto a replicare al Mazzini;1 ma ebbe il torto di farlo in una forma che dovette urtare la suscettibilità di chi era da tempo preoccupato del modo con cui in Germania era considerato il principio

  1. La replica recava il titolo: An Mazzini. Offner Brief, Berlin, 1861, in-8°, di pp. 16. Il Wirth la inseri nelle Kleine Schriften, pp. 288-297.