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i tentennamenti e le.... tendenze di Casa Savoia, voi combattete per gli Absburghesi che impediscono la vostra Unitá I^^Tazionale. Quaud’ io v’ odo a confutare l’accusa ch’io vi moveva, di contraddire colla vostra ostilitá alla Danimarca la vostra negazione della I^"azioualitá, io sorrido nuovamente dello zelo, degno d’un segretario d’ambasciata, col quale voi vi ri chiamate esclusivamente a trattati: voi sapete quanto me che quei trattati furono ispirati dall’idea di nazionalitá. E quando voi esaurite tutta la vostra potenza d’analisi, a scoprire i miei profondi disegni^ e la parola non proferita^ che costituisce il centro vivente del mio pensiero, io non posso a meno, con tutto il rispetto che v’ è dovuto, di stringermi nelle spalle. Dal 1831 in poi, io predico il mio segreto ad amici e nemici.

Si: io vagheggio — e questo, noi dico a voi, ma alla Germania che ha il nostro affetto e la nostra stima, e alla quale importa a noi, Partito Nazionale, d’essere noti — vagheggio pel mio paese, costituito una volta che sia, l’iniziativa d’ un progresso collettivo, l’iniziativa d’una trasformazione europea, l’impulso morale verso una condizione di cose diversa dall’anarchia eretta a sistema, nella quale, cadaveri galvanizzati, ci agitiamo oggi noi tutti: verso una condizione di cose che protegga e consacri la vita di Dio, dovunque essa si manifesti spontanea — che divida l’Europa in grandi nazioni unite, a seconda delle affinitá naturali, tanto che l’usurpazione conquistatrice e l’ambizione dinastica, non possa piú oltre sospingerci a guerra fraterna — che tolga a noi la tentazione di cacciarci nelle braccia ingannevoli di Luigi Napoleone, a voi quella di farvi sostegno al male, cioè alla Casa d’Absburgo. È questo il