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Per queste armi, invocate, aspettate con ansia da Garibaldi, io vi chiedo il franco, il danaro di Venezia. Ricordatevi che senza l’iniziativa popolare in Sicilia, Garibaldi non cominciava l’epopea di Marsala e i dieci milioni d’ Italiani del Sud non erano emancipati.

Ed io vi chiedo, o fratelli, soltanto un franco per la libertá di Venezia, perché piú del franco vi chiedo Fattivitá, la persistenza, l’ostinazione, l’energia della fede. Io vi chiedo di diffondere la sottoscrizione del Franco intorno a voi: vi chiedo di farvi ciascuno centro e collettore d’ offerte: vi chiedo di far sí che si copra, per opera vostra, di nomi la lista che vi s’invia: di vegliare a che nessuno tra i vostri amici mova a una gita per le proprie faccende senza che quella gita giovi al danaro di Venezia: di far la vostra localitá mallevadrice per la localitá confinante. Tutto il popolo d’ Italia deve contribuire all’emancipazione di Venezia. Fate questo, ed io avrò ben altra riconoscenza che non quella da me promessa nelle prime linee di questo scritto pel nome dato al «Richiamo dell’Esule.» Vogliate inviare l’ammontare delle sottoscrizioni raccolte ad Achille Ravizza, agente di cambio in Milano, via S. Nicolao. n. 1 rosso.

17 marzo 1861. Giuseppe Mazzini.