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Convertite con una legge le vostre Guardie Nazionali in milizie della Nazione. Ampliate gli ordini, comprendendovi, divisi in categorie, tutti i cittadini dai veut’anui ai quarantacinque, riservando gli uomini d’etá piú inoltrata alla leva in massa. Armate i primi e abbiate pei secondi depositi d’armi nei diversi punti strategici. Ordinate una istruzione militare di trenta giorni per tutti gli armati. Fondate tiri di carabina in ogni localitá d’ una certa importanza. Scegliete a istruttori gli uomini dell’esercito volontario di Garibaldi e gli ufficiali dell’esercito regolare che per ferite, per etá o per altra ragione, dovrebbero ritrarsi dal servizio attivo. Fate conto per gli artiglieri, per gli ingegneri, per l’armi speciali, dei molti elementi stranieri appartenenti a popoli che parteggiano per la nostra causa.

Il ministro che proporrá la legge, alla quale accenno, avrá tutti con lui. E se quel ministro avesse nome Cavour, noi perdoneremmo a Cavour la cessione di Nizza e lo aiuteremmo nella santa impresa. III. Voi ci chiamate settari, intolleranti, esclusivi. Voi credete o fíngete di credere che per irritazione di orgoglio ofteso o per genio fatto per abitudine d’opposizione o per altro, tentiamo di rovesciarvi, per sostituire al vostro il nostro potere. Voi, pur usurpandoci l’opera nostra se prospera e giovandovene. ci maledite e calunniate le nostre intenzioni. Perché non fate la prova? lo vi dissi una volta: lasciateci fare, e diremo al mondo che avete fatto voi. Or vi dico: fate e ci ritrarremo: riuunzieremo sino al finir della lotta al diritto eh" è nostro d’occui)arci apertamente