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La vostra è rivoluzione di Libertá. Voi non potete dunque essere alleati del dispotismo. Bisogna a ogni patto staccarsene. Queir alleanza immorale, indecorosa, funesta — immorale, perché affratellandovi con chi distrusse l’altrui libertá toglie alla vostra emancipazione ogni santitá di principio — indecorosa, perché voi siete forti abbastanza per non avere a mendicare aiuti stranieri — funesta, perché da un lato voi soggiacete per essa alla continua minaccia di compensi territoriali da concedere, dall’altro vi suscitate contro le diffidenze di tutti governi e popoli — è macchia contaminatrice della vostra giovine libertá. Affrettatevi a cancellarla. Fatene condizione di vita a que’ che vi reggono. Dite altamente all’Europa che voi non siete né sarete sgabello a mal celate ambizioni o pretesto a disegni ostili ad altri popoli, che devono essere, come il vostro, liberi e padroni di sé: dite che voi farete del Mediterraneo un lago europeo, non francese: dell’Italia un aiuto, non una minaccia all’altrui Indipendenza: delle vostre cittá altrettanti empori di libero scambio, non altrettante dipendenze dall’influenza d’una o d’altra nazione. Avrete l’Europa mallevadrice del non-intervento altrui nelle cose vostre. E la Francia, libera un giorno, vi sará riconoscente del vostro avere rispettato essa in voi.

Eicordate Venezia, la santa, l’eroica Venezia. Lá sta il vincolo dell’Italia colle oppresse famiglie dei due imperi, che stanno fra 1* Europa e il Progresso, la missione politica della vostra Nazione: essa non può iniziarsi che sull’Adriatico. Ogni Ilivoluzione che sosta sulla via è perduta per anni: ogni Rivoluzione che segue senza interromperlo il proprio corso acquista forze che moltiplicano come quelle dei corpi