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una protesta coutro la negazione d’ogni libertá 2s’:tzionale contenuta nei trattati del 1815 — dal prin cipio delle Nazionalitá. Le insurrezioni dell’anno in (!ui siamo sj^orgheranno tutte dallo stesso principio. Ij" istinto dei popoli e gli uomini che intendono quell’istinto sanno che V Epoca in oggi consunta rappresentò l’Individualitú e che il dogma dell’Epoca nuova dirá Aasociazione ’, ma sanno che la prima cosa da farsi è costituir lo stromento atto a raggiungere il fine: — che i popoli d’oggi, formati, per opera di conquista, d’elementi eterogenei rappresentanti yii speci.’ili diversi, non possono costituire la libera Associazione delle famiglie che compongono T Umanitá: — che, come ogni Associazione di lavoro. l’Associazione dei Popoli deve riconoscere come sovrano il principio: a ciascuno secondo la propria missione; — che ad accertare dapprima la missione d’ogni poI)olo, poi a dargli modo di compierla, è necessario interrogare, non i protocolli viennesi del 1815 o i titoli di conquista d’un tempo barbaro, ma le condizioni geografiche, la lingua, le tradizioni storiche, le attitudini dei vari popoli: — che a render possibile in Europa il moto concorde e pacifico delle íSTazioni è necessario un principio comune, dal quale scenda la definizione dei termini della loro esistenza: — che quel principio comune non può essere se non il loro libero voto; — che quel principio non ebbe finora applicazione alcuna in Europa e che la sua negazione è perenne cagione d’insurrezioni e di guerre: — che un nuovo riparto territoriale d’Europa è. in con seguenza, indispensabile perché l’Europa possa movere fraternamente associata alla conquista de’ proprii fati, allo sviluppo armonico di tutte le sue facoltá e forze pel progresso comune.