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RICAPITOLAZIOXE.

Sei marzo 1852 — quando il culto degli interessi materiali sostituito air adorazione delle sante idee, le tristi, arbitrarie e sterili forniole dei settari socialisti sostituite al libero progressivo fecondo pensiero sociale, anima e giustificazione di tutte grandi Kivo1 azioni, la fiacchezza colpevole d’ una Assemblea, dimentica della propria missione e P idolatria delle moltitudini a un nome potente avevano inaugurato in Francia un dispotismo davanti al quale l’Europa giaceva muta, attonita, incerta dell’avvenire — io scriveva le seguenti linee: Quale dev’essere in oggi la parola d’ordine della Democrazia?

Azione: azione una, europea, incessante, logica, ardita, di tutti, per ogni dove —....

La libertá non può scender su voi. se non in quanto ne avete coseienza: e questa, voi non potete conquistarla, se non coll’Azione.... I vostri fati pendono da voi soli —....

Ogni uomo deve in oggi dar l’opera sua alla guerra che si combatte. S’ei noi fa, viva disonorato. Altri muore, mentr’egli discute.

Noi siamo, per numero, per intelletto, per coraggio, pel Vero che sosteniamo, piú assai potenti dei nostri nemici. Non ci manca che 1" unitá del Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXIX (Politica, voi. XXIV). 11