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[1861] italia e germania 151


Dall’altro stanno gli uomini che non curano d’Umanità né di Progresso né di cosa alcuna, fuorché del loro potere e dei conforti materiali che ne derivano; gli uomini della legittimità e della conquista; i fautori dell’Autorità non consentita dalla coscienza vivente dei popoli, ma derivata esclusivamente dalla morta tradizione delle età passate: i politici del materialismo che vedono il diritto nel fatto, e la norma della società nella forza, non nella vita spontanea, progressiva delle nazioni. Son gli nomini che s’affaccendano a puntellare contro gli assalti della libertà le due aggregazioni artificiali e tiranniche che si chiamano l’Impero d’Austria e l’Impero Russo in Europa, e sottraggono al moto dell’Umanità le generazioni del centro e dell’oriente europeo.

Tra questi due campi armeggia, senza principio, senza affetto di simpatia per l’uno o per l’altro, senza fine fuorché il proprio ingrandimento e la propria potenza, l’imperialismo Francese. Simulatore e dissimulatore, profondo conoscitore dell’altrui debolezza, rapido a giovarsi d’ogni errore commesso dai popoli o dai padroni dei popoli, speculatore avveduto sui vizi degli uomini, Luigi Napoleone ha inteso che noi siamo la forza dell’avvenire e invece di stolidamente negarla, s’adopra a sviar quella forza e giovarsene. Isolarli, accarezzando a vicenda i Governi; impadronirsi del moto delle Nazionalità, sostituendo la questione di territorio alla questione di libertà, gli interessi materiali di ciascuno al principio che dovrebb’essere dominatore di tutti: è questo il doppio concetto politico che lo governa.

Arbitro della Francia, ei tende a fare la Francia arbitra dell’Europa. Minare la forza dei Governi avversi coi moti dei popoli; minare la forza dei popoli