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140 | dei doveri dell’uomo. | [1841-1860] |
v’insegnano, non otterrete se non trionfi d’un’ora seguiti da delusioni tremende. Quei che vi parlano in nome del benessere, della felicità materiale, vi tradiranno. Cercano essi pure il loro benessere: s’affratelleranno con voi, come un elemento di forza, finché avranno ostacoli da superare per conquistarlo; appena, mercè vostra, l’avranno, v’abbandoneranno per godere tranquillamente della loro conquista. È la storia dell’ultimo mezzo secolo e il nome di questo mezzo secolo è materialismo.
Storia di dolore e di sangue. Io li ho veduti gli uomini che negavano Dio, religione, virtù, dovere
aveva dovuto incontrare nel primo periodo. I suoi libri di cassa presentavano le migliori testimonianze dei progressi conquistati. Dal mese d’Agosto 1849, l’incasso ebdomadario salì a 10, 15, 20 franchi per ciascuno; e quella somma non rappresentava tutto quanto guadagnava: ogni socio versava nel fondo comune somma superiore a quella ch’ei riteneva.
L’inventario sociale del 30 dicembre 1850 dava i risultati seguenti:
Gli associati erano a quell’epoca 32. Lo stabilimento pagava 2000 fr. di fitto ed era già angusto ai lavori.
Gli stromenti di lavoro sommavano a un valore di fr. 5922, 60 cent.
Le merci e le materie prime rappresentavano 22.972 f. 28 cent.
Il portafoglio della Società conteneva biglietti per 3540 franchi.
Il conto debitori, che pagarono quasi tutti, saliva a 5861 franchi e 90 centesimi.
L’attivo era dunque di 39,317 franchi 88 centesimi.
Su questo attivo la Società non era debitrice che di 4737 franchi 80 centesimi ad alcuni creditori e di 1650 franchi a 80 aderenti operai del mestiere che avevano imprestato all’associazione nel primo periodo.
Attivo reale 32,930 franchi 2 centesimi.
L’associazione continuò d’allora in poi a fiorire.
Da uno scritto d’A. Cochut.