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[1841-1860] | dei doveri dell’uomo. | 133 |
dente profitto dal capitale raccolto nella veglia e nell’economia che non da quello largito d’altra sorgente. È legge di cose. Le Associazioni Operaie che, in Parigi, nel 1848, ebbero, al loro fondarsi, sovvenzioni governative, prosperarono assai meno di quelle che formarono il capitale primitivo col sagrificio.
Ma perch’io, amandovi davvero e non adulando servilmente a debolezze che sono o possono essere in voi, vi consiglio il sagrificio, non scema il dovere in altrui. Gli uomini che le circostanze hanno forniti di ricchezze, dovrebbero intenderlo: dovrebbero intendere che la vostra emancipazione è parte d’un disegno di Provvidenza, e che si compirà inevitabilmente o con essi o contr’essi. Parecchi tra quelli uomini, o segnatamente gli uomini di fede repubblicana, intendono questo fin d’ora; e tra essi, se darete loro prove di volontà e d’onesto intelletto, troverete aiuti all’impresa. Essi potranno — e lo faranno appena s’avvedranno che la tendenza all’associazione è, non capriccio d’un’ora ma fede di maggioranza tra voi — spianarvi le vie del credito, sia con anticipazioni, sia fondando Banchi che accreditino il lavoro futuro; la forza collettiva degli operai, sia ammettendovi a partecipazione nei benefizi delle loro imprese, stadio intermedio fra il presente e l’avvenire, dal quale raccogliereste probabilmente il piccolo capitale che occorre all’associazione indipendente. Nel Belgio più che altrove esistono già, sotto nome di Banchi d’anticipazione o di Banchi del Popolo, istituzione siffatte. Nella Scozia è dato da parecchi Banchi credito a ogni uomo di nota probità che impegni l’onore e presenti mallevadore un’altro individuo d’onestà egualmente specchiata. E l’am-