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[1841-1860] | dei doveri dell’uomo. | 89 |
quali essi siano, alle influenze del Male, dell’Egoismo e della Tirannide. La Terra non è soggiorno d’espiazione; è soggiorno di lavoro a pro dell’ideale, del Vero e del Giusto che ciascun di noi ha in germe nell’anima; gradino verso un Miglioramento che noi non possiamo raggiungere se non glorificando, coll’opere, Iddio nell’Umanità, e consacrandoci a tradurre in fatto quanta più parte possiamo del suo disegno. Il giudizio che s’adempirà su ciascun di noi, e che ci farà inoltrare sulla scala del Perfezionamento o ci condannerà a trascinarci nuovamente nello stadio tristamente e sterilmente percorso, si fonderà sul bene che avremo fatto ai nostri fratelli, sul grado di progresso che avremo aiutato altri a salire. L’associazione più sempre intima, più e più sempre vasta, coi nostri simili è il mezzo per cui si moltiplicano le nostre forze, il campo sul quale si compiono i nostri Doveri, la via per ridurre in atto il Progresso. Noi dobbiamo tendere a far dell’intera Umanità una Famiglia, ogni membro della quale rappresenti in sè, a beneficio degli altri, la Legge morale. E come il perfezionamento dell’umanità si compie d’epoca in epoca, di generazione in generazione, il perfezionamento dell’individuo si compie d’esistenza in esistenza, più o meno rapidamente a seconda dell’opere nostre.
Son queste alcune delle verità contenute in quella parola Progresso, dalla quale escirà la Religione dell’Avvenire. In essa solo può compiersi la vostra emancipazione.