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[1841-1860] | dei doveri dell’uomo. | 83 |
è superiore al temporale, gli invasori chiamati Barbari avevano messo in contatto violento il mondo Germanico col mondo Latino. Prima che l’idea di Libertà applicata ai popoli promovesse il concetto di nazionalità che agita in oggi l’Europa e trionferà, le guerre della Rivoluzione e dell’Impero avevano suscitato e chiamato in azione un elemento fino allora appartato, l’elemento Slavo.
Voi siete, finalmente, esseri progressivi.
Questa parola Progresso, ignota all’antichità, sarà d’ora innanzi una parola sacra per l’Umanità. Essa racchiude tutta una trasformazione sociale, politica, religiosa.
L’antichità, gli uomini delle vecchie religioni Orientali e del Paganesimo, credevano nel Fato, nel Caso, in una Potenza arcana, inintelligibile, padrona arbitraria delle cose umane, creatrice e distruggitrice alternativamente senza che l’uomo potesse intenderne, promoverne, o accelerarne i bisogni. Credevano l’uomo impotente a fondare cosa alcuna durevole, permanente, sulla nostra terra. Credevano che i popoli, condannati ad aggirarsi nel cerchio descritto dagl’individui quaggiù, sorgessero, salissero a potenza, poi volgessero a vecchiaia, e fatalmente, irrevocabilmente, perissero. Con un orizzonte d’idee e di fatti assai ristretto davanti e senza conoscenza di Storia fuorchè della loro nazione e spesso della loro città, guardavano al genere umano unicamente come un aggregato di uomini, senza vita e legge propria, e non derivavano i loro pensieri fuorchè dalla contemplazione dell’individuo. La conseguenza di siffatte dottrine era una tendenza ad accettare i fatti predominanti senza curare o sperar di mutarli. Dove le circostanze avevano impiantato una forma