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76 | dei doveri dell’uomo. | [1841-1860] |
deboli o da padri incauti, i quali lasciarono che i loro figli s’avvezzassero a considerare la vita non come dovere e missione, ma come ricerca di piacere e studio del proprio benessere. Per voi, uomini del lavoro, i pericoli sono minori; i più fra i nati da voi imparano pur troppo la vita dalle privazioni. E minori sono d’altra parte in voi, costretti dalla povera condizione sociale a continue fatiche, le possibilità d’educare come importerebbe. Pur nondimeno potete anche voi compiere in parte l’ardua missione. Lo potete coll’esempio e colla parola.
Lo potete coll’esempio.
«I vostri figli sono simili a voi, corrotti o virtuosi, secondo che sarete voi stessi virtuosi o corrotti.
«Come mai sarebbero essi onesti, pietosi, umani, se voi mancate di probità, se siete senza viscere pei vostri fratelli? come reprimerebbero i loro grossolani appetiti, se vi vedono abbandonati all’intemperanza? come serberebbero intatta l’innocenza nativa, se voi non temete d’oltraggiare davanti ad essi il pudore con atti indecenti o con oscene parole?
«Voi siete il vivente modello sul quale si formerà la pieghevole loro natura. Dipende da voi che i vostri figli riescano uomini o bruti1.»
E potete educare colla parola. Parlate loro di Patria, di ciò ch’essa fu, di ciò che deve essere. Quando, la sera, dimenticate, fra il sorriso della madre e l’ingenuo favellio dei fanciulli seduti sulle vostre ginocchia, le fatiche della giornata, ridite ad essi i grandi fatti dei popolani delle antiche nostre