[1841-1860] |
dei doveri dell’uomo. |
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condizioni morali o materiali del vostro individuo. Voi, generalmente parlando, non potete, quando anche il voleste, separare la vostra vita da quella dell’Umanità. Vivete in essa, d’essa, per essa. L’anima vostra, salve le eccezioni dei pochissimi straordinariamente potenti, non può svincolarsi dalla influenza degli elementi fra i quali s’esercita, come il corpo, comunque costituito robustamente, non può sottrarsi all’azione d’un’aria corrotta che lo circondi. Quanti fra voi vorranno, colla sicurezza di cacciarli incontro alle persecuzioni, educare i figli a una sincerità senza limiti, dove la tirannide e lo spionaggio impongono di tacere o mentire i due terzi delle proprie opinioni? Quanti vorranno educarli al disprezzo delle ricchezze in una società dove l’oro è l’unica potenza che ottenga onori, influenza, rispetto, anzi che protegga dall’arbitrio e dall’insulto dei padroni e dei loro agenti? Chi è di voi, che per amore e colle migliori intenzioni del mondo non abbia mormorato ai suoi cari in Italia: diffidate degli uomini; l’uomo onesto deve concentrarsi in sè stesso e fuggire la vita pubblica; la carità comincia da casa; e sì fatte massime evidentemente immorali, ma suggeritevi dall’aspetto generale della società? Qual’è la madre che, sebbene appartenente a una fede che adora la Croce di Cristo martire volontario dell’Umanità, non abbia cacciato le braccia intorno al collo del figlio, e tentato svolgerlo da tentativi pericolosi pel bene de’ suoi fratelli? E dov’anche trovaste in voi la forza d’insegnare il contrario, la società intera non distruggerebbe essa colle mille sue voci, coi mille suoi tristissimi esempi l’effetto della vostra parola? Potete voi stessi purificare, innalzare l’anima vostra, in un atmosfera di contaminazione e