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plice esercizio della spada e della cattedra sorpassò le di lui forze; conciosiachè un giorno al termine di un combattimento, nel quale era sì molto affaticato, volle fare un discorso all’aria aperta, il quale durò più di due ore, e questo gli cagionò una pleuritide, che lo portò via in tre giorni, ed ancor esso lasciò superstite una figlia, che rimase presso la sua genitrice.

Il dolore che Ruggero provò per la morte de’ due figli andò a poco a poco cessando, ma per differente ragione. La causa che aveva costata la vita al primo gli offriva un’ampia consolazione, mentre quella, che aveva abbracciata il secondo, cui non dava altro nome, che quello di apostata, non gli permise di sentire un molto vivo dolore. Allorchè i suoi amici gli significavano il loro rincrescimento per la perdita che aveva egli fatta del suo primogenito, rispondeva loro: non è desso, ma l’altro, che merita di esser compianto. Le lagrime però, che egli spargeva in quel tempo avevano un’altra sorgente anco-