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sera antecedente. Parevagli di vedere il cadavere che gli accennasse di evitare la società dello straniero. L’illusione però si dissipò ben presto, quando cioè alzò gli occhi, e si vide solo con lui. Si accinse con un grandissimo sforzo, e quasi a segno di mancare alle leggi della urbanità, ad ascoltare il racconto, al quale lo straniero aveva più volte fatta allusione, e che sembrava di desiderare ardentemente di fargli ascoltare la promessa narrazione. Finalmente lo straniero assumendo un’aria d’interesse e di gravità, che Aliaga non avea mai scorta in lui, si fece a dire: Io non vi forzarei, signore, a prestare attenzione ad un racconto, che forse sarà poco piacevole per voi, se non divisassi, che le particolarità, che sono per raccontarvi, vi terranno luogo di un avvertimento terribile, salutare ed efficace. — A me? gli disse don Francesco ricolmo di spavento. — Se non diretta a voi, almeno ad una persona, per la quale nudrite forse maggior affetto, che per voi medesimo. Intanto, rispettabile Aliaga, giacchè