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della più alta importanza pei suoi interessi. Trovò ancora delle lettere di Montillo, che gli dicevano, che la salute di suo padre era in una situazione tanto precaria, che non poteva abbandonarla finchè non fosse deciso della di lui sorte.

Dopo aver lette queste lettere lo spirito dal signor d’Aliaga riprese il suo consueto tenore. D’altronde l’immagine misteriosa dello straniero, e la rimembranza di quanto gli aveva raccontato, eransi a poco a poco dileguate dalla sua mente; fece anzi pompa in sè stesso di codesto obblio, ed attribuì a suo coraggio, ciò che non era, se non l’effetto della sua indifferenza. Si mise dunque in cammino per la città, ove lo chiamavano i suoi interessi, e scrisse alla moglie, che forse sarebbe trascorso qualche mese prima che potesse avvicinarsi a Madrid.

Il rimanente della notte terribile, in cui scomparve Isidora, fu passato per parte di donna Chiara in una tetra disperazione: perchè non ostante la freddezza del suo carattere, ella