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e vi si immergeva con libertà, sia che percorrer volesse le scene pittoresche della natura nelle circostanti compagne, sia che porgesse l’orecchio ai cavallereschi racconti degli abitanti del castello.

Il genere della bellezza di Eleonora, quantunque differente da quello di sua cugina, era nondimeno molto rimarchevole. Quella di Margherita era nobile e trionfante; ognuno dei movimenti di lei offriva una grazia, della quale ella sembrava interiormente convinta: ciascuno sguardo esigeva un omaggio, che all’istante medesimo otteneva. Eleonora era pallida, meditabonda e commovente; avea i capelli neri al pari dell’ebano, o quando girava lo sguardo, le sue pupille sembravano due stelle, che in mezzo alla oscurità della notte i loro tremoli e scintillanti raggi tramandano. Dessa era riccamente vestita, perchè tale era il desiderio di madamigella Anna, la quale anco in mezzo alle avversità, cui fu sottoposta la famiglia, avrebbe creduto disonorare la illustre prosapia se si fos-