ascoltatori. Ma non limitavasi ai soli racconti guerrieri, che talvolta dipingeva ancora le feste della corte, e nominava le principali bellezze, ma in modo da far comprendere, che la sua non aveva meno delle altre figurato. Margherita ed Eleonora ascoltavano la zia con un interesse uguale, quantunque avessero sentimenti ben differenti. Margherita, bella, vivace, orgogliosa e generosa rassomigliava tanto nel fisico che nel carattere a suo avo ed a sua zia: il realismo e la chiesa anglicana erano per lei le condizioni indispensabili del giusto e dell’onesto. Eleonora all’incontro educata in seno alle discussioni popolari, erasi accostumata di buon’ora a vivere fra persone di differenti opinioni e principii opposti. Ma dopo la sua ammissione al castello aveva acquistata più umiltà e pazienza. Non ostante l’influenza della sua primitiva educazione, sapeva apprezzare i vantaggi della residenza nel castello degli avi suoi. Amava la letteratura e la poesia; aveva della immaginazione e dell’entusiasmo,